Effetto Flynn (Negativo)

Effetto Flynn

Alla maggior parte dei lettori e naviganti del web l’espressione “Effetto Flynn” non suggerirà alcunché e per quanto la nostra creatività possa sforzarsi di proferire ipotesi tale Effetto lascia spazio senza soluzioni. L’ “Effetto Flynn” consiste nell’aumento nel valore del quoziente intellettivo (QI) medio della popolazione nel corso degli anni, un fenomeno osservato per la prima volta da James R. Flynn, Professore emerito di scienze politiche presso l’Università di Otago a Dunedin in Nuova Zelanda. La scoperta di questo fenomeno avvenne negli anni ottanta del secolo scorso tramite le analisi delle serie storiche che avevano riguardato gli studi e le ricerche condotte sulla valutazione dell’intelligenza umana. Flynn osservò come, nel corso degli anni, il valore del QI fosse aumentato in modo progressivo, con una crescita media di circa 3 punti per ogni decennio. Le ipotesi esplicative di questa “crescita” sicuramente vanno rintracciate nella migliore alimentazione, nella scolarizzazione, nel progresso tecnologico e alla qualità della vita che nei paesi industrializzati ha portato benefici effetti; tuttavia si tratta di spiegazioni rimaste a livello di ipotesi, che non hanno trovato decisiva conferma rispetto ai dati.
Ma nelle ultime decadi, a partire dal 2000 sembra che alcuni paesi molto sviluppati questa tendenza si stia invertendo, con valori medi di quoziente d’intelligenza inferiori rispetto a quelli rilevati molti anni addietro, mentre la tendenza positiva sembra continuare nei paesi dove la media nazionale del QI è ancora bassa e in concomitanza si assiste a una maggiore presenza di disturbi e disabilità intellettive che caratterizzano i bambini. Bisogna affermare che oggi vi è molta più attenzione alle diagnosi e alle osservazioni cliniche però ritengo opportuno non sottovalutare queste ricerche che parlano di questa tendenza inversa e penso che la scuola (soprattutto la scuola dell’infanzia) deve porre maggiore attenzione a quelle abilità cognitive e intellettive per poter garantire uno sviluppo armonico del bambino; perciò come insegnanti e maestri conoscere questo effetto deve farci riflettere su come oggi i nostri bambini risolvono i problemi e giungano a soluzioni nel loro vissuto quotidiano.
Per chi fosse interessato suggerisco l’articolo (in lingua inglese) degli Autori Edward Dutton e Richard LynnA negative Flynn effect in Finland, 1997–2009” che trattano in maniera scientifica l’argomento di questa riflessione nel Blog del Maestro Michele.

Pubblicato da Michele Cirelli

Psicologo, PhD & Docente di Scuola dell'Infanzia